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La stimolazione cerebrale profonda migliora la sindrome delle gambe senza riposo nei pazienti con malattia di Parkinson


È stato studiato l'effetto della stimolazione cerebrale profonda ( DBS ) del nucleo subtalamico ( STN ) nei pazienti con malattia di Parkinson e sindrome delle gambe senza riposo ( RLS ) da moderata a grave sui sintomi da sindrome delle gambe senza riposo.

I pazienti sottoposti a chirurgia con stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico per malattia di Parkinson hanno completato i questionari IRLS ( International RLS Study Group Rating Scale ) e RLS Quality of Life ( QoL ) prima dell'intervento e dopo l'intervento a 6 mesi, 1 anno e 2 anni.

La misura di esito primario era il punteggio sommatorio IRLS e le sottoscale ( gravità e impatto ) e la misura secondaria erano i punteggi di qualità di vita con sindrome delle gambe senza riposo.

Sono stati arruolati 22 pazienti. I punteggi sommatori IRLS preoperatori erano 19.59, sottoscala di gravità 12.91, sottoscala di impatto 4.45 e il punteggio trasformato di qualità di vita con sindrome delle gambe senza riposo 68.30.
Le differenze tra i punteggi preoperatori e medi postoperatori sono state ​​punteggio sommatorio IRLS -7.80, la sottoscala di gravità -5.50, sottoscala di impatto -1.20 e qualità di vita con sindrome delle gambe senza riposo 4.77.

I test F complessivi hanno dimostrato differenze tra i tempi per le medie della somma e delle sottoscale IRLS: P minore di 0.05.

Non ci sono state correlazioni tra miglioramento dei sintomi di sindrome delle gambe senza riposo e miglioramento dei sintomi motori da malattia di Parkinson o riduzione dei farmaci per malattia di Parkinson.
La metà dei pazienti ha avuto un miglioramento di almeno il 50% e il 27% ha avuto una risoluzione dei sintomi di sindrome delle gambe senza riposo ( IRLS=0 ).

La stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico ha significativamente ridotto i sintomi di sindrome delle gambe senza riposo nei pazienti con malattia di Parkinson nonostante una diminuzione del trattamento dopaminergico. Questo miglioramento è stato sostenuto per un periodo di 2 anni. ( Xagena2018 )

Klepitskaya O et al, Neurology 2018; 91: e1013-e1021

Neuro2018



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