Neurobase.it
Xagena Mappa
Tumori testa-collo
Xagena Newsletter

Il sistema di infusione intestinale continua migliora i sintomi non-motori nel Parkinson avanzato


Un gel a base di Levodopa e Carbidopa ( Europa: Duodopa; Stati Uniti: Duopa ) che viene introdotto direttamente nel duodeno riduce i sintomi non-motori nella malattia di Parkinson in fase avanzata.

In una analisi ad interim di uno studio in aperto, i pazienti hanno mostrato un miglioramento significativo alla scala NMSS ( Non-Motor Symptom Scale ) rispetto al basale.
Il miglioramento è stato di 20 punti, un dato significativo.

L’area in cui è stato riscontrato il miglioramento maggiore è stata quella del sonno.

Il sistema di infusione intestinale prevede il posizionamento di un sondino che si aggancia ad una pompa, in grado di fornire il gel direttamente nel digiuno, dove è assorbito.
La metodica trova impiego nei pazienti con Parkinson avanzato responsivo alla Levodopa in cui il paziente presenta gravi fluttuazioni motorie e discinesie, e quando le combinazioni disponibili di farmaci antiparkinsoniani non danno più risultati soddisfacenti.

Per questo studio, i ricercatori hanno arruolato 39 pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata che presentavano in media un tempo OFF di 6 ore al giorno nonostante il trattamento per via orale.

I pazienti sono stati seguiti per 60 settimane; una analisi di dati è stata compiuta a 12 settimane.

Complessivamente, il 23% dei pazienti ha interrotto il trattamento. L’analisi è stata effettuata su 35 pazienti che avevano dati a 12 settimane.

E’ stato osservato che i pazienti presentavano un miglioramento significativo nel punteggi alla scala NMSS alla 12.a settimana, con una variazione media dal basale di -20.3 punti ( P inferiore a 0.001 ).

I pazienti hanno presentato miglioramenti significativi in diversi domini della scala NMSS, tra cui il sonno / fatica, attenzione / memoria, tratto gastrointestinale, tratto urinario, funzione sessuale.

Il sonno è stato il fattore che è migliorato in misura maggiore. I pazienti hanno riferito di dormire molto, come se stessero recuperando il sonno perduto.

E’stato anche riportato un miglioramento significativo di 4.5 ore nel tempo OFF.

La maggior parte dei pazienti ( 82% ) ha riportato effetti indesiderati, che erano per lo più dolore procedurale ( 33% ) e cadute ( 18% ). ( Xagena2015 )

Fonte: 19th International Congress of Parkinson's Disease and Movement Disorders, 2015

Neuro2015 Farma2015


Indietro