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La carenza di vitamina D3 non-riconosciuta è comune nella malattia di Parkinson


È stata testata definitivamente la specifica associazione tra il marcatore biologico 25-Idrossivitamina D3, un ormone trascrizionalmente attivo prodotto nella pelle umana e nel fegato, e la prevalenza e la gravità della malattia di Parkinson.

È stata utilizzata la cromatografia liquida / spettrometria di massa tandem per stabilire una associazione specifica tra il deficit di 25-Idrossivitamina D3 e la malattia di Parkinson in uno studio caso-controllo su 388 pazienti ( stadio Hoehn e Yahr medio di 2.1 ) e 283 soggetti di controllo senza malattia neurologica, nidificati nel Harvard Biomarker Study.

I livelli plasmatici di 25-Idrossivitamina D3 sono stati associati con la malattia di Parkinson sia nell’analisi univariata che multivariata, rispettivamente, con P=0.0034 e P=0.047.

I livelli totali di 25-Idrossivitamina D, la misura composita tradizionale di Vitamina D endogena ed esogena, erano carenti nel 17.6% dei pazienti con malattia di Parkinson rispetto al 9.3% dei controlli.

I bassi livelli di 25-Idrossivitamina D3 così come i livelli complessivi di 25-idrossi-vitamina D sono risultati correlati ad alti punteggi totali alla scala UPDRS ( Unified Parkinson Disease Rating Scale ) al basale e durante il follow-up.

In conclusione, lo studio ha rivelato una associazione tra 25-Idrossivitamina D3 e la malattia di Parkinson e suggerisce che migliaia di pazienti con malattia di Parkinson nel solo Nord America possono essere carenti di vitamina D.
Questa scoperta ha rilevanza immediata per i singoli pazienti a rischio di cadute così come per la salute pubblica e merita ulteriori indagini sul meccanismo alla base di questa associazione. ( Xagena2013 )

Ding H et al, Neurology 2013; 81: 17: 1531-1537

Neuro2013



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